Immigrazione e truffe nell’agrigentino: sei indagati

Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di truffe ai danni dello Stato. Questo è quanto contestato a sei persone nell’ambito della gestione di un ente che, insieme a numerosi Comuni di Agrigento, opera nel contesto dell’accoglienza e dell’ospitalità di extracomunitari richiedenti asilo.

La Guardia di Finanza ha eseguito misure coercitive e un contestuale decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre un milione e trecentomila euro ai danni di Francesco Morgante (53enne di Favara), Anna Maria Nobile (50enne di Favara), Giovanni Giglia (57enne di Favara), Giuseppe Butticè (57enne di Favara), Alessandro Chianetta (37enne di Favara) e Massimo Accurso Tagano (50enne di Agrigento).

I soggetti operavano nella gestione amministrativa, contabile e operativa dell’associazione di promozione sociale Omnia Academy con sede a Favara. Gli indagati avrebbero ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre un milione e trecentomila euro. Dalle indagini non è stato possibile accertare l’effettiva presenza degli stranieri all’interno delle strutture riconducibili alla Omnia. Secondo gli inquirenti sarebbe stato anche omesso l’allontanamento dei migranti dai propri centri di accoglienza. Tuttavia, i coinvolti avrebbero incassato il denaro della “diaria giornaliera” pure per stranieri tradotti in carcere.

Sarebbe venuto alla luce, inoltre, un giro di false fatturazioni utili alla simulazione di forniture d’acqua e abbigliamento, richieste considerate non esistenti. Si tratterebbe di circa due milioni e mezzo di euro. Addirittura per ogni migrante sarebbero stati distribuiti 15 litri d’acqua al giorno e acquistate scarpe di “lusso” da 150 euro al paio.

I soggetti avrebbero pure ottenuto fondi dalle spese non sostenute e illecitamente fatturate nei confronti di vari enti locali preposti all’erogazione di contributi. Questo “trucco” è stato realizzato nell’ambito dei progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

I responsabili della Omnia, nel corso degli anni, “hanno reiteratamente sottoscritto e presentato false dichiarazioni circa l’effettiva presenza degli ospiti nei vari centri di accoglienza gestiti dall’associazione, false rendicontazioni e attestazioni di spesa – documentate da fatture per operazioni inesistenti per oltre un milione di euro -, omettendo anche di comunicare l’allontanamento dei migranti dai propri centri di accoglienza”.

I soggetti non potranno avere rapporti con la Pubblica Amministrazione e hanno l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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